RECENSIONE ESCLUSIVA DEL FILM: THE LAST REDEMPTION DI JOHN REAL.
"Il Fantasy italiano che conquista Hollywood"
VOTO 5/5

CAST:
Regia di John Real. Un film con Kevin Sorbo, Angus Macfadyen, James Cosmo, Natalie Burn, Simon Phillips. Cast completo Genere Avventura, - Italia, 2024, durata 122 minuti. Prodotto da Real Dreams.
SINOSSI:
Nel Regno di Brea, sull’orlo della distruzione a causa della minaccia degli orchi, Lord Roland trama nell’ombra per spodestare il cugino Re. Per realizzare il suo piano, stringe un patto con Leland, capo della famigerata banda dei Nistrol, promettendogli una ricompensa in cambio dell’assassinio del sovrano e della sua giovane figlia.
The Last Redemption rappresenta un caso quasi unico nel panorama cinematografico italiano contemporaneo: un'opera fantasy ambiziosa, girata con mezzi contenuti ma con una visione artistica e produttiva estremamente chiara, che riesce a imporsi sul mercato internazionale senza il sostegno dei classici strumenti istituzionali come il tax credit o i fondi pubblici. Un'impresa produttiva che diventa, a tutti gli effetti, parte integrante del valore dell’opera.
Fin dalle prime sequenze, il film rivela una qualità visiva sorprendente. Il prologo, solenne ed evocativo, ci catapulta immediatamente in un mondo denso di atmosfere, simbolismi e tensione narrativa. C’è il respiro dell’epico, ma anche una profondità drammaturgica che si allontana dai semplici cliché del genere. La fotografia, curatissima, disegna un universo coerente e affascinante, sospeso tra luce e ombra, tra classicismo visivo e un certo gusto contemporaneo per il dettaglio realistico.
La regia si distingue per coerenza stilistica e rigore formale. Il regista sa dove portare lo sguardo, modulando tempi e inquadrature con consapevolezza e senza mai indulgere in effetti gratuiti. Ogni scelta – dalla composizione delle immagini all’uso dei silenzi – è funzionale alla costruzione dell’immaginario e al coinvolgimento emotivo dello spettatore. Le musiche, ben orchestrate e mai invadenti, accompagnano la narrazione con discrezione, valorizzando tanto le scene d’azione quanto i momenti più intimi e riflessivi.
Pur trattandosi di un film indipendente, The Last Redemption può contare su un cast internazionale di primo livello. Kevin Sorbo, perfettamente calato nel ruolo, imprime al personaggio un carisma fuori dal comune: la sua sola presenza buca letteralmente lo schermo. Angus Macfadyen e James Cosmo – attori dalla lunga esperienza e dalla presenza scenica imponente – donano ulteriore autorevolezza e profondità al racconto, evitando quella teatralità eccessiva in cui spesso il fantasy rischia di scivolare. Qui tutto è calibrato: il tono epico non è mai caricaturale, ma sostenuto da interpretazioni credibili e misurate.
La sceneggiatura, originale e ben strutturata, riesce nell’impresa di raccontare una storia avvincente, con personaggi tridimensionali e motivazioni sfumate. Non c’è un bene assoluto né un male stereotipato, ma scelte morali complesse, alleanze traballanti e dilemmi interiori che conferiscono spessore al racconto. I dialoghi sono ben scritti, e il ritmo narrativo, pur con qualche rallentamento, mantiene viva l’attenzione per tutta la durata del film.
Sul piano produttivo, il film è un piccolo miracolo. Realizzato senza alcun supporto pubblico, The Last Redemption ha saputo costruirsi un’identità forte e autorevole, tanto da conquistare l’interesse di importanti distributori internazionali: Vertical Entertainment per il mercato statunitense, Meteor Film per la Germania, e Kaleidoscope per il Regno Unito. Una strategia distributiva vincente, che conferma l’attrattiva commerciale del progetto e, soprattutto, la sua qualità percepita a livello globale.
In definitiva, The Last Redemption è una chiara dimostrazione che anche nel cinema italiano – troppo spesso imbrigliato in logiche di finanziamento pubblico e dinamiche produttive rigide – è possibile dare vita a opere libere, coraggiose e competitive. Un film che, pur dichiaratamente autoriale, riesce a comunicare con un pubblico vasto, internazionale, e amante del grande cinema di genere.
Una scommessa vinta, una lezione di indipendenza creativa e imprenditoriale.




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