“L’viv–Napoli: The Music That Echoed Back” Un documentario di Fabio Izzo.
Vincitore di due premi (Madonie Film Festival di Palermo e East Village Festival, New York) e una menzione (Atene International Art Festival).

Titolo: L’viv–Napoli: The Music That Echoed Back
Regia: Fabio Izzo
Durata: 24 minuti
Lingue: Italiano, Ucraino (sottotitoli in inglese)
🎬RICONOSCIMENTIINTERNAZIONALI
“L’viv–Napoli: The Music That Echoed Back” ha già ottenuto importanti riconoscimenti nel circuito dei festival internazionali:
🏆BestFirst Time Director– Madonie Film Festival, Palermo, Italia– July 2025
🎥BestShortDocumentary– East Village New York Film Festival, New York, Stati Uniti, July 2025
🎗️Honorable Mention– Athens International Monthly Art Film Festival, Atene, Grecia
Un viaggio intimo tra le rovine della guerra e le armonie della memoria, dove Napoli e l’Ucraina si incontrano nel linguaggio universale della musica.
Con tre vecchi telefoni cellulari e nessuna sceneggiatura, il regista Fabio Izzo parte per L’viv, in Ucraina, tre anni dopo aver scritto un libro che lo ha segnato profondamente. Senza un’idea precisa, si lascia guidare dai suoni, dai silenzi e dai fantasmi della città. Finché, tra le sirene antiaeree e il rumore dei bombardamenti, affiora una melodia che lo riporta indietro nel tempo: è la stessa che sua nonna suonava quando era bambino. In una piazza di Leopoli, le note di mandolini napoletani risuonano come un miracolo—la musica partenopea che risponde all’orrore della guerra
“L’viv–Napoli: The Music That Echoed Back” è un documentario che intreccia memoria personale,mito e attualità, raccontando l’incontro sorprendente tra due terre ferite: Napoli, la città della sirena Partenope, nata dal dolore di un amore impossibile; e l’Ucraina, dove le sirene non incantano, ma avvertono la popolazione dei bombardamenti.
“Non può esistere un buon film sulla guerra, perché la guerra è brutta.”
Attraverso immagini evocative e testimonianze in presa diretta, Izzo esplora il dualismo tra due sirene: quella ucraina, funerea e angosciante, che squarcia le notti sotto attacco; e quella napoletana, eterna e mitologica, il cui sacrificio ha dato origine alla bellezza. Il film è un viaggio senza ritorno, attraverso rovine e leggende, presente e passato, alla ricerca del significato nascosto nelle voci che risuonano tra le sirene.
“La musica è la voce della memoria. Anche tra le sirene della guerra, può ancora farsi sentire.”
Fabio Izzo nasce ad Acqui Terme (Alessandria) nel 1977. Laureato in lingua e letteratura polacca, ha vissuto tra Italia, Finlandia e Polonia, acquisendo una profonda sensibilità verso la cultura europea centro-orientale. Dí è stato traduttore di poeti come Michael Rothenberg e Vladimir Levchev e ha collaborato con Rai Poesia.
Ha al suo attivo numerosi riconoscimenti letterari: nel 2009 vince il premio “Grinzane Cavour Dialoghi con Pavese” e nel 2015 il “Premio Internazionale Città di Cava de’ Tirreni”; è stato anche candidato al Premio Strega nel 2014 con il romanzo To Jest e nel 2020 con il graphic novel Uccidendo il secondo cane, realizzato con Valerio Gaglione e pubblicato anche in Francia Oltre alla narrativa, ha scritto Eco a perdere (2005), Ucraina, appunto una guerra.
La vita scorre fuori dai margini (2022) — basato sulla sua esperienza volontaria tra Polonia e Ucraina — e Il tipo delle foglie (2024). Collabora attivamente come traduttore e curatore editoriale: è editorial director della collana Galaverna presso Terra d’Ulivi, casa editrice con cui lavora fin dal 2016
La sua scrittura intreccia poesia, impegno politico e memorie personali, con un’attenzione particolare ai temi dell’identità, dell’esilio e della resistenza culturale.
Nel 2025 debutta alla regia con il documentario L’viv–Napoli: The Music That Echoed Back, realizzato con mezzi essenziali e spirito indipendente.
Il film nasce da un viaggio in Ucraina, dove Izzo, armato solo di tre vecchi cellulari, raccoglie immagini e suoni che legano sorprendentemente Leopoli a Napoli, unendo due terre segnate dalla sofferenza ma ancora capaci di evocare bellezza.
Il documentario ha ottenuto riconoscimenti internazionali, tra cui il premio Best First Time Director al Madonie Film Festival (Palermo), una Honorable Mention all’Athens International Monthly Art Film Festival e il premio Best Short Documentary all’East Village New York Film Festival.
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