RECENSIONE DEL FILM CAPITAIN FANTASTIC (2016)
VOTO 5/5

CAST:
Regia di Matt Ross. Un film con Viggo Mortensen, George MacKay, Samantha Isler, Annalise Basso, Nicholas Hamilton. Cast completo Titolo originale: Captain Fantastic. Genere Drammatico, - USA, 2016, durata 120 minuti. Uscita cinema mercoledì 7 dicembre 2016 distribuito da Good Films. Consigli per la visione di bambini e ragazzi: +13
SINOSSI:
Ben e la moglie hanno scelto di crescere i propri figli nel cuore di una foresta del Nord America, evitando loro ogni contatto con la tecnologia e con la civiltà moderna. Un tragico evento, però, è destinato a cambiare le cose.
"Captain Fantastic" è uno di quei film rari che riesce a essere semplice nella forma e profondo nella sostanza.
Ambientato tra le foreste selvagge del Pacifico nord-occidentale, racconta la storia di Ben e dei suoi sei figli, cresciuti completamente fuori dal sistema: niente scuole, niente tecnologia, nessun legame con la società dei consumi. Solo natura, libri, esercizio fisico, pensiero critico e valori solidi come la sincerità, la giustizia, il rispetto per il mondo e per se stessi.
A prima vista può sembrare una fiaba moderna, una fuga idealizzata dal mondo caotico di oggi. Ma basta poco perché il film mostri quanto sia più complessa – e autentica – la sua visione.
Il ritorno improvviso alla civiltà, causato dalla morte della madre dei ragazzi, obbliga la famiglia a confrontarsi con tutto ciò che aveva evitato: convenzioni sociali, ipocrisie, giudizi esterni… e la realtà di un sistema che, per quanto imperfetto, offre anche protezione, stabilità e confronto.
Il cuore pulsante del film è Viggo Mortensen, straordinario nel ruolo di un padre tanto devoto quanto imperfetto.
Ben è un uomo che ha deciso di vivere secondo principi puri, ma che si ritrova costretto a fare i conti con i limiti delle proprie scelte. È un educatore severo, un idealista, un rivoluzionario, ma soprattutto un uomo in cammino, capace di cambiare idea per amore dei figli.
Ecco la vera forza del film: non prendere posizione. Non ci dice mai con certezza cosa sia giusto o sbagliato. Mostra la bellezza della libertà, ma anche la durezza dell'isolamento. Celebra il pensiero critico, ma mette in guardia dall’arroganza ideologica.
Alla fine, la strada più vera è quella che nasce dal dialogo, dalla contaminazione, dal compromesso umano – non quello che si piega, ma quello che costruisce.
I giovani attori che interpretano i figli di Ben sono tutti credibili e intensi. Ogni personaggio ha una propria identità, e il film riesce a dare spazio a ciascuno, mostrando come i ragazzi inizino a mettere in discussione gli insegnamenti ricevuti e a desiderare una vita che includa anche il mondo esterno.
È in quei momenti che Captain Fantastic smette di essere un film “alternativo” e diventa un film profondamente umano. Non parla solo di chi rifiuta il sistema, ma anche di chi cerca di viverci dentro senza perdersi.
La famiglia di Ben, così diversa da quella “tradizionale”, è in realtà una delle rappresentazioni più sincere dell’amore genitoriale che il cinema abbia mostrato negli ultimi anni.
Con toni leggeri ma mai banali, il film ci accompagna tra risate, emozioni e momenti di grande bellezza visiva. La regia non cerca lo spettacolo, ma l’autenticità. Non urla, ma sussurra. E quando arriva il silenzio – in certe scene commoventi, nei dialoghi interrotti o negli sguardi – lascia dentro qualcosa che resta.
"Captain Fantastic" ci ricorda che non tutti sono destinati a essere privati del comfort della vita moderna, ma anche che non tutti vogliono vivere secondo regole imposte. La verità sta spesso nel mezzo, e ogni famiglia – ogni essere umano – deve trovare la propria strada, il proprio equilibrio.
L’abbigliamento dei personaggi, spesso stravagante o fatto a mano, riflette la loro indipendenza dalla moda e dai marchi.
I libri letti dai ragazzi spaziano da Noam Chomsky a Nabokov, suggerendo un’educazione estremamente colta e radicale.
La colonna sonora – delicata, folk e malinconica – accompagna perfettamente l’atmosfera “sospesa” del film.
Captain Fantastic è molto più di una storia alternativa: è un film che tocca corde profonde, che fa ridere e commuovere, e che riesce a porre domande importanti senza dare risposte scontate. Un piccolo gioiello che parla di educazione, libertà, fallimento e amore in modo autentico e senza retorica.
Un film che, nella sua semplicità, si fa capolavoro.
Da vedere, da discutere, da tenere stretto.
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